Le 3 Domande – Echoes from the Studio | Jonathan Fredrickson
- Mirella Oliveri
- 4 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 2 giorni fa

Per Jonathan Fredrickson, tornare a creare per Nuova X significa ritrovare uno spazio familiare, ma anche interrogarsi di nuovo su cosa unisce, muove, ispira un gruppo di persone in movimento.
Tre anni dopo la sua prima creazione per il programma, il coreografo americano condivide riflessioni sul tempo, sul coraggio e sulla danza come atto collettivo di fiducia.
È la tua seconda creazione per Nuova X — la prima è stata tre anni fa. Com’è stato tornare e immergerti in un nuovo processo di creazione?
È stato un dono essere invitato di nuovo a Nuova X. È come tornare a casa, accolto da ricordi luminosi. I danzatori, naturalmente, sono diversi da quelli di allora, ma possiedono la stessa curiosità e lo stesso spirito aperto, e di questo sono grato. Nuova X sembra attrarre persone speciali, artisti e esseri umani.
Cosa ti muove quando lavori con i danzatori? E, più in generale, cosa ti commuove nella danza?
Mi muove l’apertura e il coraggio — il coraggio di condividere una parte di sé attraverso il movimento. Mi emoziona vedere come un gruppo di danzatori, provenienti da esperienze diverse, possa lavorare insieme con tanta onestà e vicinanza. Sono grato per il loro spirito avventuroso e per la disponibilità ad affrontare con me questo viaggio.
Il tempo è una risorsa preziosa e limitata nel processo creativo. Con cinque settimane a disposizione, cosa ti ha permesso di esplorare o raggiungere come autore?
Ogni volta che entro in studio, qualcosa si rivela — qualcosa che scopro anche in me stesso. Credo che questo tempo sia stato un’occasione per riflettere su come entrare in relazione con il materiale. Una delle grandi domande che ho portato con me è: Cosa fa muovere insieme un gruppo di persone?
Photos and Video Umberto Sala
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